BLOWER DOOR TEST:Risparmio Energetico e tenuta alle infiltrazioni d’aria dell’edificio
Perché misurare l’ermeticità dell’edificio con il Blower Door Test?
Consumi per riscaldamento e Edificio energeticamente efficienti dipendono anche dalle infiltrazioni d’aria misurabili con il Blower Door Test.
Quella del riscaldamento dell’abitazione è da sempre una delle spese che pesa di più sul bilancio annuo di una famiglia media se senti spifferi d’aria in casa vuol dire che gran parte dei consumi dipendono anche da quelli ma a volte anche se non si sentono spifferi d’aria non è detto che la tenuta all’aria dei serramenti sia veramente efficiente e questa verifica si può solo fare con il Blower Door Test.
Si tenga conto che l’alto costo del riscaldamento deriva comunque da vari fattori scarsi o mal eseguiti isolamenti termici, dal fatto che l’energia utilizzata dalle case convenzionali per riscaldarsi e produrre acqua calda è prodotta per lo più da fonti di energia non rinnovabile (combustibili fossili).
E’ proprio per questo che negli anni si è cercato sempre più di dare importanza al tema del risparmio energetico e a promuovere e imporre l’utilizzo di energie prodotte da fonti rinnovabili, attraverso incentivi regionali e disposizioni di norme tecniche.
Infatti, per fare un esempio, il Dlgs 311/06 impone che negli edifici di nuova costruzione il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria (ACS) venga prodotta da fonti rinnovabili (alcune regioni come il Piemonte hanno alzato il limite al 60%).
Negli ultimi anni ha anche acquisito notevole importanza la classe energetica dell’edificio, calcolata in base ai consumi medi annui di riscaldamento. Il documento di classe energetica, chiamato Attestato di Certificazione Energetica (ACE) è diventato ormai obbligatorio per legge per qualsiasi tipo di immobile.
Quanto più la classe è alta, tanto più è alto il valore dell’immobile in questione, essendo un edificio energeticamente efficiente.
Infatti si parla di edificio energeticamente efficiente quando il consumo di energia per il riscaldamento è minimo.
Ma quali sono le condizioni per far sì che un edificio sia energeticamente efficiente?
L’importanza dell’ermeticità in un edificio
Più è alta la classe energetica dell’edificio, maggiore deve essere la cura dei dettagli per costruirlo e per renderlo confortevole ed efficiente.
Troppo spesso ci si trova di fronte a casi di edifici che sono fonti di forti dispersioni termiche in quanto presentano nell’involucro troppi punti non correttamente isolati (ponti termici o strutture con mancato o non corretto isolamento) o serramenti (porte e finestre) o altre fonti d’infiltrazione d’aria (prese elettriche , cappe, cassonetti,ecc.) che sono fonti di importanti scambi d’aria tra l’edificio e l’ambiente esterno con notevoli dispersioni di calore.
La scarsa ermeticità dell’involucro comporta:
- abbassamento generale della temperatura interna;
- si generano nei locali punti più freddi localizzati e quindi un discomfort abitativo;
- formazione di muffe e condensa che con il tempo indeboliscono la struttura dell’immobile;
- aumento dei consumi di riscaldamento;
- aumento della spesa per il riscaldare e mantenere l’immobile;
Chiaramente è da sottolineare che anche gli edifici ermetici necessitano di ricambi d’aria ma questi devono essere ricambi d’aria di tipo controllato e con scambiatore di calore, il controllo dei ricambi d’aria consente di eliminare tutti i problemi sopra elencati riducendo quasi a zero le perdite di calore per ventilazione.
Come si è detto quindi, un edificio ermetico con ricambi d’aria controllati è un immobile che rendendo minimo la perdita di calore per fuoriuscita d’aria calda, oltre a ridurre e minimizzare le dispersioni di calore e quindi i costi di riscaldamento, migliora notevolmente il comfort abitativo, previene la condensa e quindi la formazione di muffe che andrebbero con il tempo a provocare danni strutturali all’immobile stesso.
Ma come si misura l’ermeticità di un edificio?
Il Blower door test
Per valutare quanto un edificio è ermetico si può eseguire quello che viene chiamato il Blower door test, ovvero una prova che misura il flusso di ricambio d’aria dovuto alle infiltrazioni.
Questo tipo di diagnosi sì effettua mediante un grande ventilatore, il così detto Blower Door, che posizionato in corrispondenza della porta d’ingresso dell’edificio, genera meccanicamente una differenza di pressione e permette di individuare le dispersioni di calore generate dalle infiltrazioni.
La UNI EN 13829 (“Prestazione termica degli edifici – Determinazione della permeabilità all’aria degli edifici – Metodo di pressurizzazione mediante ventilatore”) indica il Blower door, come l’unico strumento idoneo ad effettuare tale misurazione.
Le fasi del Blower door test
Nell’effettuare il test, dopo aver correttamente installato lo strumento di misura su un’apertura significativa dell’abitazione, generalmente corrispondente con la porta d’ingresso, si procede per fasi:
- per prima cosa viene prodotta e mantenuta costante all’interno del locale una differenza di pressione tra l’interno e l’ambiente esterno di 50 Pascal. In questa condizione si individuano i punti sulla superficie dell’intero involucro quelli che sono i punti non impermeabili e che quindi generano perdita di calore;
- nella seconda fase invece si parte con un valore di 70 Pa e si scende via via generando una depressione crescente fino a scendere a 25 Pa avanzando a intervalli di 5 Pa;
In entrambe le fasi si registrano i volumi d’aria persi attraverso i punti non impermeabili e successivamente si calcola quanta aria penetra l’involucro in un’ora.
- nella terza ed ultima fase del test al contrario si genera una sovrappressione come procedimento inverso della fase precedente ma con la stessa sequenza.
Il risultato del test non è altro che il numero dei ricambi d’aria orari, ovvero il volume di aria che in un’ora esce dall’involucro per infiltrazione attraverso le fessure.
La sommatoria delle perdite orarie definisce la perdita totale d’aria e dunque di calore dell’involucro per infiltrazione e quindi più generalmente, quanto l’edificio è a buona tenuta d’aria.
Quando si effettua il Blower door test
Il Blower Door Test può essere eseguito sia su un edificio esistente per misurarne l’ermeticità e quindi individuare puntualmente dove è possibile intervenire per migliorare l’impermeabilità dell’involucro sia in caso di edificio in fase di costruzione così da individuare i punti deboli e risolverli in maniera efficiente.
Il Blower door test e la termografia
È consigliabile abbinare al Blower Door Test ad una diagnosi termografica. Infatti, attraverso questo tipo di analisi, è possibile rilevare le diverse temperature sulle superfici dell’involucro ed individuare anomalie nell’isolamento e l’esatto posizionamento dei ponti in cui avvengono le infiltrazioni d’aria.
In conclusione, possiamo considerare il Blower door test come un buon strumento di diagnosi della ermeticità dell’involucro edilizio, che fornisce utili informazioni su dove intervenire per migliorare la tenuta alle infiltrazioni d’aria, condizione necessaria a garantire un adeguato comfort abitativo e il contenimento dei consumi di riscaldamento.
Questa tipologia di test è chiaramente effettuabile solo da un tecnico specializzato in materia energetica e con l’adeguata strumentazione.
In ultimo si ricordi che un un edificio energeticamente efficiente acquista valore anche sul mercato immobiliare.
Ho letto le preziose spiegazioni del Vs. sito che mi sono state utilissime per capire i problemi del mio appartamento.
Le spiego in breve : palazzina di nuova costruzione, anno 2010/2011, appartamento acquistato nel 2011, in classe A, con pannelli solari e fotovoltaici.
In ben 3 locali su 5 abbiamo gravi problemi di muffa e condensa causati dalle infiltrazioni dovute a problemi dell’isolamento delle terrazze sopra il ns. appartamento che da ben 2 anni l’impresario da cui abbiamo acquistato non si è ancora degnato di sistemare.
Oltretutto la casa è dotata di VMC che da ben due anni non funziona per problemi dovuti sempre all’impresario e relativi fornitori. No comment nè sull’impresa nè sulla direzione lavori !!
Ovviamente le varie spiegazioni che dobbiamo aprire le finestre, fare dei buchi, etc. etc le abbiamo sentite anche noi tra le scusanti, aggiungo anche il commento fatto dal geometra/progettista quando è venuto a prendere visione dei problemi nel ns. appartamento : ” tutta questa umidità è dovuta alla presenza degli acquari ” ( noi abbiamo due acquari in sala, uno da 60lt. e l’altro da 600lt.).
Quindi la classe A è solo su carta….eventualmente mi saprebbe dire in che classe può essere il ns. appartamento senza la VMC funzionante??
Grazie mille per tutte le spiegazioni che ha fornito nel Suo sito così sono pronta a rispondere correttamente ad altre eventuali “scusanti”.
Cordiali saluti
Tiziana
Buongiorno Tiziana
E’ ovvio che la presenza degli acquari può aumentare l’umidità relativa presente nell’aria, ma se funzionasse la Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) e se non ci fossero ponti termici e magari altri vizi e difetti costruttivi sicuramente non ci sarebbero problemi di muffa.
Le imprese spesso tendono a “menar il can per l’aia” e non offrono mai soluzioni concrete per orgoglio, non vogliono ammettere gli errori o soprattutto perchè spesso sono interventi costosi quelli che servono per rimediare.
Per quanto riguarda la classe A se vi sono ponti termici e non funziona la VMC ho dei dubbi anche io che sia reale, ma occorrerebbe una precisa Diagnosi Energetica.
Saluti