CHI CONTROLLA LE CERTIFICAZIONI ENERGETICHE?
Perché Controllare una certificazione Energetica?
Per stimare la prestazione energetica di un edificio ovvero per valutare, quanto ci costerà un’abitazione per il riscaldamento e raffrescamento ci affidiamo in genere a quanto dichiarato nella certificazione energetica APE o ACE redatta da un certificatore che ha calcolato il fabbisogno energetico dell’edificio e si spera abbia seguito il calcolo in conformità alle disposizioni di legge e la normativa tecnica vigenti.
Ma come è possibile verificare l’esattezza dei calcoli effettuati dal certificatore?
La casa che mi è stata venduta è realmente nella classe energetica dichiarata dal costruttore/venditore?
Quanto sono vicini o lontano i valori riportati nell’APE o ACE rispetto alla reale prestazione dell’edificio?
Esistono metodi alternativi per valutare e controllare la prestazione energetica di un edificio e dunque accertare la veridicità di un attestato di certificazione energetica (APE o ACE)?
A chi ci deve rivolgere per far verificare se la mia certificazione energetica è corretta?
Esistono metodi o strumenti di controllo con cui i cittadini possono difendersi autonomamente dalle certificazioni energetiche di dubbia validità?
Queste sono le domande più comuni che si pone chi si trova in una casa che consuma molto più di quanto dovrebbe in riferimento alla certificazione energetica rilasciata dal costruttore e/o venditore. Ma vediamo allora chi controlla le certificazioni energetiche.
CHI CONTROLLA LE CERTIFICAZIONI ENERGETICHE?
I controlli e le sanzioni sugli Attestati di Certificazione Energetica risultano ancora poco definiti dalla norma, non uniformi a livello nazionale, infatti ogni Regione legifera per conto suo, e soprattutto poco eseguiti.
Le norme in materia di certificazione energetica, che prevedono anche sanzioni, riguardo al certificato energetico esistono, così come è pure previsto che la sanzione ricada su tutti i diversi soggetti responsabili che non hanno rispettato i vari articoli di legge: progettista, direttore dei lavori, certificatore, proprietario, conduttore, amministratore, manutentore, costruttore, acquirente, locatario.
Il problema che si pone è dovuto al fatto che la sanzione di fatto è fine a se stessa e rimane scritta sulla carta ma quasi mai applicata, perché mancano i controlli degli organismi competenti.
La sanzione si può applicare solo a seguito di un controllo predisposto dagli organi preposti per tali controlli che sono le Regioni e i Comuni, il problema è che questi controlli non vengono mai effettuati per mancanza di personale e uffici tecnici preparati ad affrontare tali verifiche e questo fa si che spesso vengono consegnati certificati totalmente inventati e fittizi a discapito del vero spirito nobile con cui si è introdotto l’intero sistema di certificazione energetica.
Il problema energetico è un problema di portata mondiale e si dovrebbe prestare maggiore attenzione anche ai controlli affinché tutta la norma sia veramente applicata.
Il settore della certificazione è diventato per questi motivi una giungla dove ove i costruttori anziche pensare di costruire bene in classi elevate vedono nella scorciatoia di una falsa certificazione enrgetica, il modo per ottenere comunque quel surplus di valore al momento della vendita senza attuare tutti gli accorgimenti necessari per raggiungere classi energetiche elevate.
In questo clima di mancati controlli degli organismi preposti, la Certificazione Energetica, che sarebbe un ottimo strumento per qualificare e valorizzare un immobile, diventa un semplice pezzo di carta, da acquistare al miglio prezzo, considerato dai più un’ulteriore spesa, ma senza il vero valore che dovrebbe avere.
Per riappropriarsi del vero valore del certificato energetico il Cittadino è costretto ad affidarsi ad esperti che per fargli condurre accurate perizie ed audit energetici attuando così controlli puntuali e precisi sulla veridicità del Certificato energetico rilasciato al momento della compravendita.
Ed in caso di evidente falsità del certificato non resta che adire le vie legali usando la perizia energetica sull’immobile a sostegno dei propri diritti. Si deve ricordare che una falsa certificazione energetica può deprezzare il valore di mercato dell’immobile anche di oltre il 30%, in quanto non sono solo i maggiori consumi ad incidere ma in genere le classi più basse portano con se anche minor confort abitativo.
COME SI CONTROLLA UNA CERTIFICAZIONE ENERGETICA
Chi controlla le certificazioni energetiche ha un compito non semplice poiché non è sufficiente rifare da capo la certificazione energetica già redatta dal certificatore, ma occorre spingere ad un livello conoscitivo più approfondito lo studio dell’intero edificio sia per quanto riguarda l’isolamento termico, con l’individuazione di dispersioni termiche sottostimate come ad esempio la presenza di ponti termici, sia per quanto riguarda gli aspetti impiantistici e di regolazione.
Per accertare la veridicità di una certificazione energetica, oltre ad un’esperienza specifica è necessario utilizzare vari strumenti di controllo utili per definire compiutamente le reali caratteristiche dell’edificio.
Il primo passo per verificare la prestazione energetica di un edificio e la correttezza dei calcoli svolti consiste nella verifica dei consumi reali.
Questa è un’operazione abbastanza semplice che chiunque può provare a fare. Facciamo un esempio:
Mi trovo in una casa in classe A dall’APE o ACE ricavo il consumo stimato pari a 15,8 kWh/mq anno, ciò significa che se la mia abitazione è di 100 mq in un anno devo consumare al massimo:
100 mq x 15,8 kWh/mq anno = 1.580 kWh
Bene se il combustibile usato è ad esempio il metano che ha un potere calorifero di circa 10 infatti La combustione di un metro cubo di gas naturale di tipo commerciale generalmente produce circa 38 MJ, ossia 10,6 kWh
Dunque se il vostro consumo di metano è stato di molto superiore a:
1.580 [kWh] / 10,6 [kWh/mc] = 149 mc in un anno
Questo significa che la vostra abitazione consuma molto di più di quanto si poteva presumere dai dati ricavabili dal certificato energetico.
La verifica dei consumi reali non è però sufficiente di per sé a definire il reale fabbisogno di energia di un edificio, e dunque la reale classe energetica, tuttavia può essere di fondamentale importanza come verifica preliminare per poi valutare se vi occorre veramente una diagnosi energetica più approfondita.
Varie esperienze di controllo e diagnosi energetica degli edifici hanno dimostrato come la prestazione energetica reale di un edificio in genere non si deve discostare più del 5% dalla prestazione energetica calcolata e prevista dal Certificato Energetico ACE o APE.
La Certificazione Energetica segue un metodo di calcolo di tipo “standard”, usato per le verifiche di legge e una corretta certificazione energetica, prevede già per legge condizioni piuttosto “sfavorevoli” per il calcolo come ad esempio l’accensione continua dell’impianto 24h/24 con temperatura fissa di set-point pari a 20°C.
Valori di consumi reali significativamente più alti di quelli calcolati, maggiori di circa il 5%, stanno ad indicare la presenza di problemi o anomalie.
Se invece i consumi reali sono inferiori o vicini a quelli calcolati, non ci sono particolari problemi.
Le maggiori cause di una incongruenza tra consumi calcolati e reali possono essere di diversa natura:
I calcoli della prestazione energetica dell’edificio non sono condotti in modo corretto o pur essendo formalmente corretti presentano una difformità significativa rispetto al progetto o a quanto dichiarato sulle caratteristiche dell’edificio e dell’impianto. Si verifica ad esempio se è stato dichiarato in fase di progetto un diverso spessore di isolante delle pareti o diverse caratteristiche dei componenti impiantistici installati rispetto a quelli progettati e/o usati per la certificazione.
L’impianto di riscaldamento e/o di raffrescamento non funzionano correttamente, ad esempio per il verificarsi di guasti come perdite di combustibile o fluido termovettore, o ancora per un errato dimensionamento.
L’utente non utilizza nel modo adeguato l’edificio e l’impianto. Esempi di uso non adeguato dell’impianto sono la regolazione della temperatura di set-point su valori eccessivamente alti (maggiori di 20 °C per periodi prolungati) oppure l’accensione intermittente di un impianto di riscaldamento a pannelli radianti. Un altro problema collegato all’utenza è la presenza di appartamenti non occupati adiacenti all’appartamento in esame. Va detto però che nella maggior parte dei casi il costruttore attribuisce all’utente colpe di problemi che sono in realtà riconducibili a carenze o difetti di costruzione, Ad esempio mi è capitato di veder contestare l’eccessiva temperatura degli ambienti quando la casa non era stata dotata di un sistema efficiente di termoregolazione che impediva di fatto di poter impostare la temperatura corretta nei singoli locali.
Le difformità sono dunque in genere riconducibili per lo più a problemi nei calcoli (ammettendo la buona fede, che in realtà non sempre c’è), o a problemi nell’impianto termico, o ancora nell’utenza che in realtà in genere è solo vittima dell’impossibilità di gestione efficiente del sistema edificio impianto.
Se una casa è dotata di tutti i sistemi utili ad avere un buon confort termico l’utente non terra mai temperature che gli diminuiscono il confort se la casa ha un sistema VMC l’utente non dovrà mai aprire le finestre per evitare le muffe disperdendo al contempo calore.
Dunque le inefficienze progettuali o costruttive non possono essere usate contro gli utenti per addossargli le colpe di un eccesso di consumi.
La verifica dei consumi è comunque importantissima come giudizio imparziale sui calcoli effettuati. Inoltre, i dati sui consumi possono essere utilizzati per applicare un controllo con il metodo della “firma energetica”, un metodo di semplice applicazione e utilissimo per l’analisi del comportamento energetico del sistema edificio-impianto in condizioni reali e non solo con le condizioni standard previste dai Certificati.
Ma cos’è la “firma energetica”? Come si redige una firma energetica? Come può essere utilizzata la firma energetica ai fini della diagnosi energetica di un edificio? E’ veramente possibile utilizzare la firma energetica come strumento di controllo dell’attestato di certificazione energetica? Continua a seguirci per scoprire interessanti approfondimenti a tal proposito.