BENESSERE E CONSUMI: COMFORT TERMICO DI UN EDIFICIO
Cosa si intende per comfort termico e quali sono i parametri che determinano la situazione di comfort ambientale
Si definisce in generale comfort termico una circostanza di benessere fisico e mentale che porta l’individuo a dare un parere positivo riguardo l’ambente che lo circonda e in cui si trova.
Essendo una condizione psico-fisica che esprime la soddisfazione di un individuo nei confronti di un luogo, il comfort risulta essere una quantità non misurabile attraverso numeri ma solo su basi statistiche. Si viene così a definire il comfort ambientale dipendente da molte variabili, alcune delle quali di natura soggettiva. In altre parole non tutti sentono caldo o freddo alla stessa meniera.
Le variabili determinanti il comfort ambientale sono:
- Il benessere termico legato alla temperatura dell’ambiente;
- Il benessere igrometrico legato alla presenza di umidità nell’ambiente;
- Il benessere psicologico legato alla sicurezza di un luogo;
- Il benessere visivo legato all’illuminazione di un luogo;
- Il benessere olfattivo legato alla qualità dell’aria;
- Il benessere acustico legato alla rumorosità del luogo;
Il comfort termico: definizione e condizioni necessarie
Uno dei sottoinsiemi del comfort ambientale e il comfort termico determinato come già accennato dalla variabile di benessere termico il quale è influenzato da parametri fisici quali la temperatura dell’aria, l’umidità relativa, la velocità dell’aria e della pressione atmosferica, da parametri organici quali l’età, il sesso e le caratteristiche degli individui occupanti il luogo nonché da parametri esterni quali il tipo di attività svolta e l’abbigliamento dell’individuo.
Anche la presenza di superfici disperdenti con diverse caratteristiche di isolamento, possono incidere sul benessere percepito nell’ambiente in cui ci si trova (ad esempio ampie vetrate, pareti più o meno isolate rispetto alle altre, circolazioni dell’aria nell’ambiente).
Il comfort termico viene infatti definito come “lo stato psicofisico in cui il soggetto esprime soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico“. Detto in altre parole il raggiungimento della situazione di comfort coincide con quella in cui l’individuo non lamenta né di avere caldo né di avere freddo.
Quindi, lo studio del benessere termico parte dallo studio del comportamento del corpo umano e alla considerazione che sono in condizione di bilancio energetico quando si ha una stessa quantità di energia prodotta dal metabolismo e di energia scambiata con l’ambiente.
Il bilancio termico e il carico termico necessario
Per mantenere il bilancio termico come sopra definito, necessario a garantire la condizione di comfort termico, è indispensabile che all’interno di un ambiente vi sia un impianto di riscaldamento/raffrescamento adeguato.
L’impianto di riscaldamento/raffrescamento deve essere adeguato nel senso che deve avere una potenza tale da essere in grado di fornire (nel caso del riscaldamento) o sottrarre (nel caso del raffrescamento), tanto calore per mantenere le condizioni di comfort termico all’interno dell’ambiente. Questa potenza prende il nome di carico termico.
Carichi termici e risparmio energetico: i sistemi passivi
La determinazione dei carichi termici è necessaria in modo particolare in fase di progetto dell’edificio, in modo da progettare un edificio che necessiti del minor carico termico possibile.
La giusta progettazione di un edificio comporta l’avere minori carichi termici e conseguentemente ad avere un edificio
qualitativamente migliore sotto l’aspetto del risparmio energetico.
Per raggiungere il giusto compromesso tra benessere termico e minimizzazione dei consumi energetici ci sono piccoli accorgimenti che presi in fase di progetto possono portare a grandi risultati ad edificio finito, anche la riqualificazione enrgetica di un edificio può essere un’occasione per migliorare il comfort termico al suo interno.
Infatti, è possibile sfruttando le caratteristiche climatiche del posto in cui ci si trova, progettare un edificio che per quanto possibile provveda da sé a riscaldare e raffrescare gli ambienti, senza l’utilizzo di sistemi di riscaldamento e/o raffrescamento. Questi vengono chiamati sistemi di climatizzazione passiva e di conseguenza l’edificio progettato con questi sistemi prenderà il nome di casa passiva.
In conclusione, nel caso di progettazione di un edificio sia nuovo sia in previsione di una riqualificazione energetica / ristrutturare è bene affidarsi a tecnici specializzati in materia energetica, attenti quanto più possibile al risparmio energetico e al raggiungimento della condizione di comfort termico ideale anche attraverso la previsione di utilizzo di tecnologie di riscaldamento e raffrescamento di tipo passivo.