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Comfort Termico e Benessere

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comfort termico e benessere termico

COMFORT TERMICO GLOBALE E BENESSERE

comfort termico e benessere termico

Il benessere termico di ognuno dipende dall’interazione del proprio corpo con l’ambiente circostante, dunque per migliorare il comfort termico occorre migliorare l’abitazione in cui si vive partendo dalla conoscenza delle interazioni con noi dei vari componenti.

Il benessere termico delle abitazioni o comfort termico globale viene valutato attraverso un calcolo di 2 indici derivanti dalle teorie di Fanger (1970) primo studioso ad essersi posto il problema di rendere il più oggettivo possibile quella che apparentemente è una sensazione individuale di caldo o freddo, infatti non tutti hanno le stesse sensazioni di benessere igrotermico pur vivendo in condizioni simili.

Conoscere bene da cosa dipende la nostra sensazione di benessere termico aiuta a capire su quali componenti edilizi dell’abitazione è utile intervenire per migliorare il comfort termico di un edificio in cui si vive.

• INDICE DI COMFORT TERMICO  Predicted Mean Vote (PMV)

L’indice PMV  rappresenta il valore del voto medio che sarebbe espresso da un discreto campione statistico di persone nei confronti dell’ambiente  preso in esame di cui si vuole determinare il grado di comfort. Il confort ambientale è valutato attraverso l’espressione analitica di seguito riportata:

formula-comfort-termico-ambientale

In sostanza l’indice PMV è una sintesi dell’equilibrio tra il calore prodotto del corpo umano e quello dissipato dal corpo stesso verso l’ambiente che lo circonda.

Si fa notare che il PMV è una funzione sia dei 4 parametri ambientali più importanti:

  • temperatura dell’aria
  • temperatura media radiante
  • velocità dell’aria
  • pressione dell’aria (pa)

sia dei 2 parametri personali:

  • il calore prodotto all’interno del corpo umano M −W
  • l’isolamento termico dell’abbigliamento indossato (clI ).
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Il PMV calcolato corrisponde alla sensazione psicofisica che un ampio campione di persone esprimerebbe nei confronti dello stesso ambiente attraverso una scala termica a 7 punti secondo la tabella di seguito riportata

 benessere-termico-parametri

Il Comfort Termico è definito dalla norma UNI ISO 7730 che lo classifica in 3 classi di comfort termico:

l’indice PMV risulta affidabile nell’intervallo −2 ≤ PMV ≤ +2

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  • INDICE DI DISCOMFORT TERMICO: Predicted Percentage of Dissatisfied (PPD)

Il PPD è un indice del discomfort termico che va associato al PMV ed indica la percentuale di persone che non si sentono in una condizione di benessere termico nello stesso ambiente ed alle stesse condizioni e NON esprimono dunque una sensazione di soddisfazione termica per l’ambiente che si sta esaminando.

L’indice di insoddisfazione termica PPD viene calcolato a partire dal PMV mediante la seguente espressione analitica: 

formula-benessere-termico

Si noti dal grafico, che per valori di PMV =0 (pieno benessere termico) il PPD=5% ovvero anche nel caso in cui la maggior parte delle persone esprime una sensazione di completa soddisfazione nello stare in quel ambiente a quelle condizioni climatiche esiste pur sempre una minima percentuale di persone che non è d’accordo con il giudizio medio di benessere espresso dalla maggioranza delle persone nelle stesse condizioni climatiche.

diagramma-comfort-termico

 

LE SENSAZIONI DI DISCOMFORT TERMICO LOCALE e la norma UNI ISO 7730

Il benessere termico oltre che dalle condizioni medie dell’ambiente dipende anche dalle condizioni che si possono generare in parti limitate del locale.

I discomfort locali vengono valutati attraverso il calcolo della percentuale delle persone insoddisfatte, secondo quanto stabilito nella UNI ISO 7730 e dipendono da condizioni particolari che possono presentarsi in alcune parti del locale analizzato:

  • CORRENTI D’ARIA: per le correnti d’aria viene calcolata la percentuale di persone infastidite dalla corrente (DR) in funzione della temperatura locale dell’aria, della velocità media dell’aria e dell’intensità locale della turbolenza;
  • DIFFERENTI RADIAZIONI TERMICHE DELLE SUPERFICI: per valutare l’asimmetria radiante delle superfici si esaminano 4 casi: se il discomfort è causato dal soffitto o dalle pareti e se queste tendono a dare sensazioni di caldo o di freddo. In ciascun caso viene comunque calcolata la percentuale di insoddisfatti (PD) con una apposita formula diversa a seconda della situazione presa in esame;
  • DIFFERENZA DI TEMPERATURA VERTICALE: anche per la sensazione di differente temperatura verticale viene calcolata la percentuale di insoddisfatti in funzione della differenza di temperatura percepita tra la testa e le caviglie (PD);
  • TEMPERATURA PAVIMENTI: pavimenti troppo caldi o troppo freddi determinano un minor comfort termico, la percentuale di insoddisfatti per tale sensazione (PD) viene calcolata in funzione della temperatura misurata del pavimento.

E’ dunque chiaro che non esistono in assoluto condizioni ambientali ideali che vanno bene per tutti è tuttavia possibile determinare quali sono le condizioni climatiche dell’abitazione che trasmettono una sensazione di benessere e comfort termico per decidere come migliorare il benessere termico complessivo.

APPROFONDIMENTI:

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by Ing. Fabrizio SALAMANO

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